Gli interventi dela manovra d'estate in materia previdenziale sono tre. Il primo prevede l'innalzamento graduale dell'età di pensionamento per vecchiaia delle dipendenti statali da 60 a 65 anni a partire dal 2010. Il secondo riguarda la possibilità per l'ente di pensionare dopo 40 anni di contributi (anche se figurativi) i dipendenti pubblici con esclusione di magistrati, medici primari e professori universitari. Per tutti i lavoratori (pubblici e privati), infine, viene introdotto uno slittamento della finestra di uscita per la pensione, a partire dal 2015, sulla base dell'incremento dell'aspettativa di vita.
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